Passeggiata nel bosco
Una mattinata di ottobre, tempo incerto, voglia di pace.
Una madre e suo figlio Già uomo camminano mano nella mano senza parlare, senza fretta, avvolti dal frinire delle ultime cicale. Respirano a fondo i profumi intensi esalati dal terreno dopo una notte di pioggia.
Il verde del Prato mostra pozzanghere di luce che il sole fa filtrare attraverso il reticolo dei rami. Meravigliose sinestesie; la luce sembra emanare il profumo del tempo che scorre e sembra intonare un canto di riverberi e bagliori di un autunno appena nato.
Il tempo si dilata, non conta più e il ragazzo immerso nei ricordi torna bambino e si stupisce delle meraviglie che sta fotografando.
La madre canta piano un chiodo musicale che da giorni ha piantato nel cervello. I passi non hanno suono e la vista di un dirupo da cui si può abbracciare con lo sguardo tutta la città li stupisce dando loro un brivido.
Falchetti si rincorrono urlando.
ora i due camminatori discutono di arte, dell'esistenza di un Dio che non riconoscono fino a ridere a crepapelle Dì qualcosa che li diverte.
Come nelle passeggiate di Rousseau, il filosofo non il pittore, Ma a lui piace il pittore ; è giù a ridere!
È tempo di tornare, c'è un autobus che li aspetta per riportarli alla routine, al traffico, alla puzza di smog, al delirio di una città sempre più caotica.
Man mano che scendono dalla montagna il rumore del traffico si fa più si fa più vicino; ad ogni tornante é come risvegliarsi da un sogno che sta per finire. Lo sfrecciare delle automobili che proviend dalle stradessottostanti È simile ad un confuso brusio. L'ultimo incanto di cui godono i due passeggeri dell'autobus è la vista del mare e di uno scorcio di città bella e maledetta da cui vorrebbero fuggire se solo avessero le ali.
passeggiata nel bosco
Una madre e suo figlio Già uomo camminano mano nella mano senza parlare, senza fretta, avvolti dal frinire delle ultime cicale. Respirano a fondo i profumi intensi esalati dal terreno dopo una notte di pioggia.
Il verde del Prato mostra pozzanghere di luce che il sole fa filtrare attraverso il reticolo dei rami. Meravigliose sinestesie; la luce sembra emanare il profumo del tempo che scorre e sembra intonare un canto di riverberi e bagliori di un autunno appena nato.
Il tempo si dilata, non conta più e il ragazzo immerso nei ricordi torna bambino e si stupisce delle meraviglie che sta fotografando.
La madre canta piano un chiodo musicale che da giorni ha piantato nel cervello. I passi non hanno suono e la vista di un dirupo da cui si può abbracciare con lo sguardo tutta la città li stupisce dando loro un brivido.
Falchetti si rincorrono urlando.
ora i due camminatori discutono di arte, dell'esistenza di un Dio che non riconoscono fino a ridere a crepapelle Dì qualcosa che li diverte.
Come nelle passeggiate di Rousseau, il filosofo non il pittore, Ma a lui piace il pittore ; è giù a ridere!
È tempo di tornare, c'è un autobus che li aspetta per riportarli alla routine, al traffico, alla puzza di smog, al delirio di una città sempre più caotica.
Man mano che scendono dalla montagna il rumore del traffico si fa più si fa più vicino; ad ogni tornante é come risvegliarsi da un sogno che sta per finire. Lo sfrecciare delle automobili che proviend dalle stradessottostanti È simile ad un confuso brusio. L'ultimo incanto di cui godono i due passeggeri dell'autobus è la vista del mare e di uno scorcio di città bella e maledetta da cui vorrebbero fuggire se solo avessero le ali.
passeggiata nel bosco
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