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Grazie alla radio che mi ha dato tanto

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"Amo la radio perché arriva dalla gente" recitava una nota canzone DN 70 ed io l'ho sempre preferita alla levisione in quanto trovo molto più intimo e profondo un ascolto privo di immagini che molto spesso distraggono . Da bambina  possedevo   una radiolina gialla e rettangolare con un'antenna allungabile che presto si ruppe.  L'apparecchietto funzionava a pile e quando queste stavano per esaurirsi il suono che ne usciva era un gracchiare sommesso. La sera me la portavo sotto le coperte e al riparo dal freddo ascoltavo tutto ciò  che usciva fuori da quel piccolo   scrigno sonoro. Mi divertivo anche a far girare la rotellina per cercare i programmi in onde medie: il suono di altre lingue mi affascinava, amavo ascoltare musiche balcaniche, mediorientali o magrebine che scatenavano  la mia fantasia . Presto la radio diventò un rifugio: Non mi sentivo mai sola quando mi  immergevo dentro la musica. Col passare del  tempo  gli a...

Quarantena

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Scivola  dal calendario  Il giorno come  goccia cinese  in moto perpetuo  Intanto La musica cura, Le note riempiono l'aria Rendendola  lieve e più pura. La radio è un'amica che parla, Le pentole sempre sul fuoco, I libri come amici pazienti  narrano le   vite degli altri, Le strofe dei poeti, Le frasi fiorite, Il dolore e l'amore E tutte le pagine che sembrano sapere chi sei. Le nuvole sospese sul mare, Una nave che aspetta Ferma da giorni, I muri di casa baciati dal sole. Pomeriggi sonnolenti E poi al tramonto Una luce alla finestra del vicino Che quasi consola La nostra  routine rassicura. Lavarsi bene le mani Lasciare fuori le scarpe Notizie notizie notizie (Morti, guariti portatori sani.) Un bimbo che gioca al pallone Sul balcone Il gatto di casa commuove, Uscire dall'incubo ma quando? Per strada è assente  la vita Ma almeno è  pulita. il nostro  nido  mutato in prigione. Sì...

Era Il mio natale

Si avvicina il natale, un periodo delicato per chi ha vissuto nell'infanzia questa sorta di magia luccicante ma spesso poco illuminante, dove le famiglie si riunivano un po' per obbligo, un po' per vera allegria. Io ho vissuto i natali della fanciullezza gioiosamente. Mia madre e le mie sorelle la notte del 24 andavano alle funzioni religiose ma io ero sempre attaccata al papà essendo praticamente la sua ombra. Mio padre abituato a cucinare perchè nostromo di bordo ai rimorchiatori del porto, poco avvezzo a recarsi in chiesa, entrava in cucina il 23 dicembre per uscirne dopo il 6 gennaio. In casa mia c'era il ben di Dio ; mi lasciavo inebriare dai profumi e colori delle innumerevoli cibarie, La cucina era avvolta da un nuvola aromatica emanata dalle spezie e da intingoli di ogni sorta. Sui ripiani giacevano galline da cuocere, le sedie erano occupate da mazzi di cardi, carciofi, ravanelli e verdure da friggere in pastella. Broccoli, frutta e ...

letto singolo

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Dormire in un letto singolo dopo  decenni  che se  ne condivideva uno   a due piazze, in un primo momento può   essere considerato un disagio, ma se abbiamo  imparato a bastare a noi stessi allora la musica cambia.   La novità all'inizio mi ha disorientata  mettendomi addosso  smarrimento e  desolazione; Pensavo di far riaccomodare le lenzuola matrimoniali ricevute  per corredo, trasformandole in  lenzuola singole. Mi ero   affezionata  ai ricami, ai colori, al ricordo di quando le mettevo in occasione della nascita dei  bambini o di un anniversario che lui puntualmente dimenticava. Un tempo invece di investire somme di denaro per far studiare le ragazze, si spendeva tutto in corredo dato che il destino te lo predefinivano credendo che fosse scontato relegare la donna ad angelo del focolare. Così mi  è successo ;  l'illusione dell'amore eterno e della famiglia come unico bene-rifugi...

Passeggiata nel bosco

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Una  mattinata di ottobre,  tempo incerto, voglia di pace. Una madre e suo figlio Già uomo camminano mano nella mano senza parlare, senza fretta, avvolti dal frinire delle ultime cicale.  Respirano  a fondo i profumi intensi  esalati dal  terreno dopo una notte di pioggia. Il verde del Prato mostra pozzanghere di luce che il sole fa filtrare attraverso il reticolo dei rami. Meravigliose sinestesie; la luce sembra emanare il profumo del tempo che scorre e sembra intonare un canto di riverberi e bagliori di un autunno appena nato. Il tempo si dilata, non conta più e il ragazzo immerso nei ricordi torna bambino e si stupisce delle meraviglie che sta fotografando. La madre canta piano un chiodo musicale che da giorni ha piantato nel cervello. I passi non hanno suono e la vista di un dirupo da cui si può abbracciare con lo sguardo tutta la città li stupisce dando loro un brivido. Falchetti si rincorrono urlando.  ora i due camminatori  discuton...

Pixel di una vita

pixel di una vita Risacca di notte Il 2000 troppo lontano l'altalena di corda e legno Pane caldo con olio e sale primo vestito fiorato e a schiena nuda concerto dei Weather report la mano di mia madre i miei figli al liceo esercizi al pianoforte corse a perdifiato erba saltare alla corda cucinare con amore Casa vuota incenso e rabbia deltaplano a quota 1500 menarca e paura telefono muto i libri da leggere dire di no a letto con le scarpe scorta di caramelle in borsa libri di scuola bende finestrino del treno gatto dagli occhi azzurri arancine a colazione primo bacio la casetta a misura di bimbi tavolata di natale Bertrand Russell Espropri proletari profumo di cannella e caffè tostato Mozart e nuvole Caminetto crepitante scarpe bianche rum e coca Vetri appannati fanno da lavagna Allattare al seno Basilico e felci il piumone di satin rosa profumo di mandarini sulle mani vagiti e ninnananne scale da salire corredo venduto sigarette e gin a...

Il mondo dentro

il mondo dentro c'è vento di fuori  si parla, si ride C'è Paolo, Tiziano C'è Ambra e Luciano Mi par troppo sole E caos  e fragore C'è tuono C'è pioggia È troppo rumore Ferisce le orecchie Confonde i pensieri E lampi e dolore E poi troppo sole. A casa c'è il mare Un bosco di suono Soffuso e profondo Io amo Il mio mondo

Racconti di marinaio

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racconti di marinaio Come una nave, avendo superato l'equatore, fu spinta dagli uragani fino alle terre fredde, verso il polo sud; e come da la, essa fece rotta verso la latitudine dei tropici nel grande oceano Pacifico; e delle strane cose che accaddero; e in che modo il vecchio marinaio ritornasse al suo paese. Leggere questi versi  e farmi incantare  dall'occhio scintillante del marinaio... Mi sono immedesimata nell'ospite del banchetto nuziale,  il lato oscuro del narratore che uccide l'Albatros mi affascinava e nel contempo mi terrorizzava  come se anche dentro di me ci  potesse essere  un briciolo di quell'odio insensato magari pronto ad emergere inaspettatamente in situazioni di cattività o noia.  che il vecchio marinaio fosse uno spirito o un uomo in carne ed  ossa non conta molto per il lettore, l'interlocutore invece rimane sbigottito e dubbioso sulla natura di quell' affascinante personaggio L'immagine di copertina è un'opera ...

finestre nella notte

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finestre nella notte 1 Sembrano piccoli occhi sospesi nell'oscurità;  gialle per le  lampadine sul soffitto, azzurrine di neon in cucina, rosse di abatjour . Finestre accese nel buio della notte che tutto riveste di pace e di mistero. nell'aria echeggiano gli sbuffi e i tossicchiamenti  delle barche a motore, un cane ulula e altri gli rispondono da grandi distanze in un codice simile ai tam tam africani. un neonato vagisce, una donna grigia di capelli si affaccvia al balcone a ritirare dei panni stesi, scruta l'orizzonte  rischiarato appena appena da una linea violacea; sopra di essa sta il nero trapunto di  stelle minute e fioche, sotto mormora l'immensa distesa del mare . La risacca porta in sè la  ballata del marinaio di Coleridge, dalle strofe cadenzate e misteriose. Il vecchio racconta di tempeste e naufragi, maledizioni e sciagure. Morti viventi e mostri marini... "Alla fine un albatros passò, Uscito fuori dalla nebbia: Come se fosse un anima c...

cielo riflesso

cielo riflesso nuvole corrono dentro a una pozzanghera. Un gatto immerge una zampa cercando di acchiapparle, ha tirato fuori le unghie e raspa il fondo  del fosso senza afferrare alcunchè. Lillina,  scalza rabbrividisce nel mattino di gennaio che soffia sul vicolo i suoi gelidi tormenti; preferisce il freddo al suo angusto tugurio popoòato di urla e dolore. Sette fratellini, la mamma che piange e il padre che beve e fa paura. Lillina siede su una pietra rosicchiando un tozzo di pane trovato per terra; davanti a lei passano bambini dagli zainetti colorati, scarpe che devono tenere caldi i piedi e con in mano merendine gocciolanti cacao che profumano di buono. La bimba tira su col naso e pensa che forse ha fatto qualcosa di male per non avere quel che hanno gli altri ma poi il suo sguardo cade sulla pozzanghera. vede dentro allo specchio oscillante il balcone della signora Luisa, i panni stesi al vento sembrano fazzoletti agitati dal finestrino di un treno per salutare propri...

L'ombra sull'acqua

l'ombra sull'acqua Siamo solo Ombre Passeggere fluttuanti intangibili Siamo Goffi tentativi Di lasciar  tracce Spazzate via dal tempo Sorvolare l'oceano Senza immersione Alcuna  falsamente Ingigantisce il nostro apparire La vera ragione dell'esistenza é lasciare Un'impronta Indelebile Nel cuore di chi ci ha amato